Favole e leggende
di Leonardo da VinciPochi sanno che Leonardo da Vinci oltre a essere stato pittore, scultore, architetto, ingegnere, inventore, scenografo e anatomista è stato anche il primo autore a scrivere favole in lingua volgare per allietare la corte di Milano presso cui soggiornava, ospite di Ludovico il Moro dal 1842 al 1500.
Le sue favole però non sono come quelle classiche che tutti conosciamo, ma più lunghe e complesse e contengono più di due personaggi che possono essere piante, uomini, oggetti oltre che animali. Questi ultimi inoltre sono quelli più ignorati dalla tradizione: ragni, bruchi, tarantole, ostriche. Prendiamo ad esempio la favola intitolata “Il calore del cuore” dove due giovani struzzi disperati espongono alla madre il loro problema: ogni volta che si mettono a covare le uova, il peso del loro corpo le rompe. La madre come tutte le madri di ogni tempo e luogo ha la soluzione: è necessario un altro calore, quello del cuore, guardare le uova con amore pensando alla creatura che ci dorme dentro; lo sguardo e la pazienza lo risveglieranno.
Quello che ci ha colpito è che nonostante queste composizioni servissero ad allietare la corte, molte di esse sono piuttosto crudeli e si concludono in modo tragico. Forse questo avviene perché il loro filo conduttore è il rapporto tra l’uomo e la natura: l’importanza di non valicare i limiti della natura ha come conseguenza la necessità di condannare chi osa farlo.
Per apprezzare maggiormente il contenuto e lo stile delle favole di Leonardo da Vinci, abbiamo creato con il cartoncino delle maschere raffiguranti i protagonisti di questi racconti e abbiamo realizzato una lettura a ruoli davanti a una nostra piccola corte: gli alunni della scuola primaria.
Leonardo da Vinci, Favole e leggende, Giunti, 2006
[Aurora, Chiara, Yassine, Mathilde, Nicolò, Adriano – classe I media, Lycée International di Saint Germain en Laye, Francia]