Wok

di Francesco Carofiglio

Recensione a cura della IV classe del Terzo liceo di Belgrado (Serbia)

Questo romanzo racconta la storia di un ragazzino di quindici anni, Wok, che, dopo la morte di sua madre Alice, resta solo ad affrontare tutte le insicurezze dell’adolescenza.

Wok è il diminutivo di Antilope Bianca della tribù Cheyenne; suo padre infatti era figlio di Bill, un indiano Navaho. Il viaggio di Wok si svolge in un’America grandiosa, ma desolata, sulle strade delle antiche terre indiane.

Wok, rimasto orfano, si mette alla guida dell’auto della madre, senza patente, per raggiungere il nonno, che vive in una struttura per anziani; lo vuole portare di nascosto alla sua riserva, fra la gente indiana, per renderlo felice.

Questo viaggio rappresenta il percorso della sua maturazione e del suo senso di responsabilità alla ricerca di se stesso. Egli è cresciuto in fretta, cercando di proteggere la madre rimasta bambina, fragile ed infelice di fronte alle delusioni della sua vita famigliare.

Alice fisicamente era piccola, scura di occhi e di capelli, non aveva paura di niente e si buttava nelle avventure senza pensarci. Trascurava la casa, ma amava profondamente il figlio e ha lottato con forza contro i servizi sociali che volevano portarglielo via.

Wok ricorda che Alice soffriva sempre: era felice per un po’, poi ricadeva nel dolore.

La madre aveva sofferto anche per le liti furiose col marito, il padre di Wok, a causa delle continue difficoltà economiche; egli infatti, che un tempo era stato affettuoso, dopo aver perduto il lavoro era cambiato, era diventato violento e si era rifugiato nell’alcool.

Il nonno vive in una struttura per anziani, la Green House, e non parla più da tanti anni; Wok capisce che dietro a quel silenzio c’è un mistero. Ogni mese Wok e Alice lo andavano a trovare, ma fra loro non c’era dialogo. Alice aveva raccontato a Wok che da un momento all’altro lui aveva smesso di parlare. Bill era un uomo alto, forte, con gli occhi azzurri, nato da padre indiano e da mamma bianca e fino ai quindici anni era vissuto in una riserva indiana a contatto con i cavalli. Alice aveva raccontato a Wok che Bill e suo figlio, cioè il padre del ragazzo, non andavano d’accordo.

Durante il viaggio in auto sulle strade degli Stati Uniti Wok incontra Zoe, una ragazza che ha più anni di lui: è minuta e fragile, ma determinata; è schietta e ha una risata contagiosa. E’ una ragazza che viaggia molto, scatta foto e scrive diari di viaggio, ma non li pubblica.

Fra i due nasce un sentimento di solidarietà e complicità. Vivono insieme una pericolosa avventura in un’atmosfera di suspense quando incontrano un assassino, fuggito da un carcere e ricercato dalla polizia, che li minaccia di morte. Wok, che con lei ha scoperto l’amore, sarebbe pronto a morire per difenderla.

Il colpo di scena finale accade quando il nonno interviene a salvare i due ragazzi che sono minacciati e, dopo aver ucciso il killer, a causa dello shock provato, ricomincia a parlare.

A conclusione del romanzo Bill consegna a Wok una lettera che la madre, prima di morire, aveva scritto al figlio. In essa Alice racconta al figlio la sua dipendenza dalla droga e com’è avvenuta la morte del padre del ragazzo. Le liti terribili che si scatenavano in famiglia fra i due genitori, un giorno hanno causato la morte del padre di Wok. Il nonno Bill aveva ucciso suo figlio mentre questo stava per ammazzare Alice, a causa di un litigio più violento del solito.

Questa lettera è commovente e finalmente mette fine alla sua ricerca di verità. Dopo averla letta, il giovane capisce tante cose che gli erano state nascoste e si sente finalmente libero, in grado di affrontare la vita: Wok ora non ha più dubbi, conosce la verità e capisce di essere stato amato dalla mamma, dal babbo e dal nonno; finalmente può guardare al futuro con fiducia.

La scrittura del romanzo è rapida e fatta di frasi brevi. Nel libro c’è un’atmosfera di leggerezza, anche se tratta un tema delicato, come quello dell’adolescenza e del rapporto genitori e figli. Il lessico è semplice ed efficace.

Secondo noi il libro può piacere agli adolescenti che hanno spesso dei problemi nella ricerca della loro identità e che cercano dei punti di riferimento nel percorso di maturazione, ma è adatto anche agli adulti per conoscere meglio i sentimenti dei giovani, capire le loro ribellioni e aiutarli nel loro percorso verso la maturità.

Francesco Carofiglio, Wok, Piemme, 2013