Bambini nel bosco
di Beatrice MasiniRecensione a cura di Isabella, classe III media, Lycée International di Saint Germain en Laye (Francia)
“Bambini nel bosco”, scritto da Beatrice Masini, racconta la storia di alcuni bambini sopravvissuti a una catastrofe non del tutto precisata, forse lo scoppio di una bomba atomica, che ha sterminato gran parte della popolazione. Essi vengono portati in un campo dove vengono lasciati senza alcun tipo di supervisione, nell’attesa che qualche genitore venga a riprenderseli. Ognuno di loro viene assegnato a un gruppo, detto Grumo.
Ci sono due tipi di sopravvissuti: i “Dischiusi”, cioè coloro che nati da cellule crioconservate, non hanno un passato e sono sempre cresciuti nel campo privi di qualsiasi cultura, e gli “Avanzi” che hanno avuto una vita normale prima della catastrofe. Gli Avanzi, come Tom, a volte hanno dei “cocci”, che sono dei momenti in cui ricordano estratti della loro vita anteriore. Ogni sera ad ognuno viene somministrata una medicina, per farli scivolare nell’oblio., dimenticare la loro vita precedente . Il campo è sorvegliato da adulti come Jonas e Ruben, che li controllano grazie a delle telecamere che sono disseminate su tutto il territorio. Hana è il capo del Grumo Tredici e spesso usa la violenza per imporre la sua autorità sugli altri componenti. Tom, che fa parte dello stesso Grumo di Hana, sospettando della finalità della “medicina”, smette di prenderla. Un giorno passeggiando per il bosco, trova un antico libro contenente delle favole per bambini.
Essendo un Avanzo si ricorda come fare e, lontano da occhi indiscreti, ne legge il contenuto. Fa di tutto per nasconderlo ad Hana, avendo paura di ciò che ne possa fare di esso. Purtroppo, però viene ben presto scoperto, ma sorprendentemente Hana non glielo distrugge, al contrario gli ordina di iniziare a leggerlo. Tom senza farselo ripetere due volte obbedisce iniziando la lettura di uno dei racconti del libro, davanti a tutto il Grumo riunito. Questa nuova scoperta convince gli altri componenti del grumo, che al contrario di Tom non ricordano o non hanno nulla da ricordare, a seguirlo in una fuga diretta verso il bosco, che già Tom stava programmando da tempo. Una volta entrati nel bosco i ragazzi affronteranno varie avventure che li porteranno alla loro crescita psicologica, sentimentale e culturale. Nel frattempo, Jonas guardando attraverso i monitor quello che succede si commuove e prova pena per quei poveri ragazzi. Decide di non allarmare il grande capo McKamp della loro fuga, curioso di sapere cosa sarebbe potuto succedere.
Tra i personaggi del libro quello che mi è piaciuto di più è Tom, un ragazzo misterioso, che all’inizio del racconto è molto riservato, mentre nel prosieguo della storia diventerà un ottimo leader e imparerà ad aprirsi ad Hana quando dovrà deve prendere decisioni importanti. Quest’ultima, una ragazza molto violenta e senza scrupoli, si addolcirà durante il viaggio, e scoprirà una parte di sé stessa totalmente sconosciuta. La frase “Casa è dove siamo tutti insieme, non importa dove”, mi ha colpito perché è semplice ma profonda. Spiega molto in poche parole: perché la casa non è soltanto l’edificio in sé ma è dove ti senti amato, non importa dove sei, ma con chi sei, ed è così che sei a casa.
Originale e gradevole da leggere, adatto a tutti i tipi di età. Gli aggettivi usati nella descrizione degli sguardi sono molto incisivi. Il lessico è molto aperto e ricco. Avvincente e intrigante allo stesso tempo, spicca dai soliti cliché monotoni.
Mi è particolarmente piaciuto il forte significato che porta. Inoltre, mi ha commosso vedere l’evoluzione dei rapporti tra i personaggi: di come sono passati da essere praticamente sconosciuti a considerarsi come una famiglia, e di come il percorso vissuto insieme li ha uniti. Ogni parola letta è valsa la pena per poter arrivare alla fine completamente inaspettata. Facile da leggere e toccante; ammetto che questo libro, non essendo una grande lettrice io stessa, rimarrà tra uno dei miei preferiti.
Beatrice Masini, Bambini nel bosco, Fanucci Editore, 2010