Capriole sotto il temporale
di Katherine RundellRecensioni degli studenti componenti della Giuria del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2019
[Recensione di Yassine, classe I media – Lycée International Saint Germain en Laye]
Avete mai pensato a come la vostra vita potrebbe cambiare? Perché sì, io sono convinto che la nostra vita potrebbe cambiare in un istante, non sappiamo se nel bene o nel male, ma può succedere. Ne abbiamo l’esempio leggendo il romanzo della scrittrice Katherine Rundell, Capriole sotto il temporale, dove la protagonista Wilhelmina detta Will deve lasciare il suo luogo natio, lo Zimbawe, un magnifico posto in Africa dove può vivere libera ed essere se stessa, un posto senza regole e a contatto con la natura in cui tutti desidereremmo vivere. “Wilhelmina – si legge nel libro – era cresciuta correndo appesa alle pance dei cavalli, inciampando nel loro letame e tirandosi le lunghe ciocche dei capelli scuri a ogni puntura di tafano”. Morto il padre, però, Will è costretta a trasferirsi a Londra, un luogo carico di nuvole e regole dove si sente sola e sperduta e dove non riesce a riconoscersi.
È chiara la divisione del libro in due parti operata dall’autrice: nella prima Will è libera e contenta nel seguire la propria natura e i propri istinti, nella seconda è sola e triste. Will decide così di scappare dalla scuola, il rigido collegio femminile Leewood, e si ritrova per strada a chiedere l’elemosina.
Tutto ciò potrebbe sembrare un fatto negativo, ma se leggiamo questo libro da un punto di vista diverso, se lo si guarda da un’altra luce, questo fatto aiuta la protagonista a crescere, a diventare più forte e a capire che non sempre la vita è facile, ma che il bene e la felicità bisogna guadagnarseli.
Il messaggio di fondo è, a mio parere, che nulla succede per caso nella vita. Essa infatti richiede forza e pazienza nell’affrontare il grigio e le difficoltà che si presentano, ricevendone in cambio la bellezza.
Anche nel libro Sophie sui tetti di Parigi della stessa autrice, la protagonista Sophie come Will ha perso i genitori ed è stata adottata. La differenza è nel carattere e nella disponibilità delle due figure che si prendono cura di loro o dovrebbero farlo: con Will la giovane vedova sposata dal Capitano Browne è malvagia, mentre l’atteggiamento del nuovo papà di Sophie è ispirato a gentilezza. Entrambe le protagoniste dovranno lasciare il loro Paese natio: Sophie per ritrovare sua madre, Will per frequentare la scuola seguendo le decisioni della matrigna. Entrambe le ragazze sono fiere e volitive, entrambe affrontano con determinazione le proprie paure e i propri limiti fuori e dentro di loro. E li superano.
Credo che Will mostri che per crescere e affrontare il mondo ci voglia molto coraggio, proprio come fare le capriole sotto il temporale.
Katherine Rundell, Capriole sotto il temporale, Rizzoli, 2018
[Recensione di Sofia, classe I media – Lycée International Saint Germain en Laye]
Questa storia si svolge nei Paesi Bassi, nello stesso paese della scrittrice Annet Huizing. La protagonista, Katinka, una ragazza di tredici anni orfana di madre, vuole diventare scrittrice. Con l’aiuto della sua vicina di casa, Lidwien, impara le tecniche di scrittura per raccontare la sua storia che comincia con questa frase importante: “È un bel problema se tua madre è morta”. Per questo Katinka comincia a scrivere, per non sentirne la mancanza. La scrittura sembra consolarla e farle dimenticare l’assenza della madre, trasportandola in un altro mondo come per magia. Anche se è importante rimanere nel mondo reale, Katinka sopporta quel buco nel cuore per continuare a scrivere il suo romanzo, il suo sogno.
Così Katinka impara gradualmente le tecniche del “show don’t tell”, del “flashback”, del “cliffhanger” e infine del “kill your darlings” contraccambiando il favore della sua vicina con dei piccoli lavoretti di giardinaggio. All’inizio Katinka non sa cosa scrivere, ma parlando di sé stessa sembra quasi che la storia si scriva da sola. Racconta anche della nuova fidanzata del padre e della mancanza della madre, quindi del suo mondo. Quando Katinka guarda un filmato in cui appare sua madre ancora viva, si rivede bambina e ritrova quel rapporto che si è spezzato, e questo la fa soffrire però allo stesso tempo scopre l’importanza della scrittura.
Per me la scrittura è un momento irreale che allontana dai problemi. Può essere anche un amico che ti rialza, un luogo segreto oppure una poesia senza fine. Anche per Katinka la scrittura è tutto questo. È un momento irreale perché si sente piccola con grandi problemi e la scrittura la porta lontano; è un amico che ti rialza perché permette di raccontare i tuoi sentimenti; è un luogo segreto perché lì trova rifugio dalla realtà e infine è una poesia senza fine perché le permette di sognare.
La scrittura conduce Katinka a scoprire i sentimenti e quanto sia importante realizzare i propri sogni quando ci impegniamo senza esitazione e amiamo ciò che facciamo perché, come dice la dedica del libro che Lidwien regala a Katinka, “il talento è anzitutto la capacità di non farsi abbattere dai dubbi”.
Katherine Rundell, Capriole sotto il temporale, Rizzoli, 2018
[Recensione di Martina, classe II media – Lycée International Saint Germain en Laye]
“Lei è diversa, capito? Sembra di fuoco, è una ragazza selvaggia.”
Il mondo di Wilhelmina, il bush africano e una “casa in fondo a una lunghissima strada di campagna, nell’angolo più caldo dello Zimbabwe”, è semplicemente fantastico. Will, così la ragazza è chiamata dalla famiglia, vive ogni giorno un’avventura diversa con il suo unico migliore amico Simon, il suo cavallo Shumba e la sua scimmietta. A distruggere la perfetta vita di Will è la morte del padre e l’arrivo di un nuovo membro in famiglia, Mrs. Browne, che la spedisce in una scuola femminile in Inghilterra a causa del suo comportamento da selvaggia. Nella scuola inglese Will non può essere quella che è per il rigido regolamento e per le compagne, che la continuano a criticare per il suo aspetto e il suo carattere. Decide dunque di scappare. Durante la fuga dall’istituto, Will incontra Daniel e sua nonna che l’aiuteranno e le daranno consigli per riuscire a vivere in modo felice nella fredda Inghilterra pur rimanendo se stessa.
Il libro è diviso in due parti, come la vita di Will: lo Zimbabwe e l’Inghilterra, il sole e la pioggia, le abitudini e il cambiamento. Una storia intrigante e mai noiosa, insegna che è possibile cambiare le cose che non ci piacciono e che non sono adatte a noi, anche senza tradire noi stessi, l’importante è sorridere e affrontare tutto a testa alta proprio come la nostra Wilhelmina.
Ho amato il romanzo di Katherine Rundell che è stato per me una guida che mi servirà per tutta la vita ed è anche per questo motivo che l’ho letto con passione annotando vari passaggi. Ho apprezzato i personaggi e mi sono affezionata soprattutto a Will poiché è una ragazza forte, descritta come fuoco in quanto è diversa dalle altre, ha sofferto tantissimo, soprattutto per la perdita dei suoi genitori, ma non si è mai arresa affrontando la vita a testa alta e non tradendo le proprie radici. Trovo che molte ragazze dovrebbero prendere esempio da questo personaggio e dal libro.
Anche io mi sono trasferita dall’Italia alla Francia quindi capisco le difficoltà di Wilhelmina anche se diversamente da lei mi sono adattata subito; la ammiro inoltre per la sua tenacia, il suo coraggio e inarrestabilità davanti alle sfide. Possiamo quindi considerarla una “ragazza di fuoco”!
Katherine Rundell, Capriole sotto il temporale, Rizzoli, 2018
[Recensione di Greta, classe II media – Lycée International Saint Germain en Laye]
Will in Inghilterra non ci vuole proprio andare! Non può lasciare l’Africa, sarebbe impossibile. Peccato però che niente è impossibile! L’Africa è come la libertà per Will, e la libertà dovrebbero averla tutti. Purtroppo però il padre di Will muore e la protagonista viene lasciata in custodia al capitano Browne e a Cynthia, la sua promessa sposa. Così Will viene spedita in un collegio femminile vicino a Londra dove però non riesce ad adattarsi, sia perché viene derisa dai compagni sia perché le mancano il contatto con la natura, le corse nel bush con il suo cavallo Shumba, i giochi con l’amico Simon e la sua scimmietta.
Decide allora di scappare e dopo mille avventure si rifugia da Daniel, il suo nuovo amico londinese. La nonna di Daniel scopre tutto e riesce a convincere Will a tornare in collegio. La storia si conclude con il lieto fine: Will fa amicizie e impara a leggere, scrivere e fare calcoli.
E solo alla fine, quando mi sono dovuta separare da Will e dalle sue avventure, ho capito che “Capriole sotto il temporale” è il libro che mi è piaciuto di più tra i tanti che ultimamente ho letto. Mi è piaciuto in quanto la scrittrice Katherine Rundell è riuscita a farmi provare le stesse emozioni del personaggio protagonista grazie alla narrazione descrittiva ma concreta che mi ha coinvolta nella storia. Ho apprezzato anche l’ambientazione nella terra africana che non è casuale, perché proprio in Zimbabwe la stessa autrice è cresciuta e ha vissuto gli anni più belli della sua vita. Ho trovato l’utilizzo del dialetto shona creativo e originale perché ci avvicina alle origini di Will. Inoltre, molto interessanti sono stati i temi trattati come la libertà in tutte le sue espressioni, l’amicizia e il pregiudizio nei confronti del diverso. Ma quello che ritengo sia il principale è la libertà, presente anche in altri libri di Katherine Rundell come, ad esempio, “Sophie sui Tetti di Parigi”. Forse è un tema tanto caro all’autrice perché si tratta di quella libertà che anche a lei era stata tolta quando si è dovuta trasferire con la sua famiglia dallo Zimbabwe in Belgio, una libertà tolta e ora ritrovata attraverso la scrittura.
Katherine Rundell, Capriole sotto il temporale, Rizzoli, 2018
[Recensione di Bianca, classe II media – Lycée International Saint Germain en Laye]
“Capriole sotto il temporale” è un libro che ho molto amato, soprattutto per il contrasto tra le due parti di cui si compone e che, a mio avviso, rappresentano rispettivamente l’infanzia, l’età in cui si scopre un mondo senza limiti e pericoli, e l’età adulta, quella in cui è vietato giocare, scherzare o anche soltanto avere dell’immaginazione. Nella prima parte, la protagonista Will cresce nello Zimbabwe, in Africa, dove vive un’infanzia libera e spensierata. Non va a scuola, mangia con le mani e può cavalcare nel bush infinito in groppa a Shumba, il suo cavallo. Vive in questo suo piccolo mondo felice e sicuro, un mondo che apparentemente nessuno potrà mai distruggere.
Nella seconda parte, con la morte del padre, l’universo di Will si frantuma. È il momento di crescere, di andare a scuola e di smettere di sognare. Eccola quindi trasportata in un’Inghilterra fredda e ostile, in un collegio femminile pieno di ragazze carine e perfette che la giudicano e la deridono perché lei è diversa, sporca e selvaggia. E Will è confrontata a se stessa, in una lotta per le sue origini senza pietà.
Ma quello che Will non sa, è che essere se stessi non significa tradire le proprie origini, che cambiare è naturale, è un bisogno costante dell’essere umano anche se non sempre volontario, ed è quello che caratterizza l’età adulta. Tutti cambiano al momento giusto, e ciò può essere positivo o negativo. Dipende solo da come viviamo le nostre esperienze passate.
Ma la cosa più importante è non confondere il proprio cambiamento con quello degli altri. Perché non bisogna mai ignorare la propria fiamma interiore, ciò che ci rende così speciali e unici. Quella cosa che ci porta ogni volta ad andare avanti, a fare del nostro meglio, a spingerci oltre i limiti umani per cambiare, anche se solo un pochino, il nostro mondo. C’è chi decide di seguire questa fiamma con tutto il suo cuore, e chi invece la seppellisce in fondo alla sua anima e finge di dimenticarla per imitare quella degli altri. Per queste persone esiste solo la normalità. Ma che cosa vuol dire essere normale? Significa essere “come gli altri”?
È quello che scoprirà Will, nella sua avventura per le strade di Londra. Imparerà che può cambiare rimanendo se stessa, e che avrà sempre una parte di Africa nel suo cuore.
Katherine Rundell, Capriole sotto il temporale, Rizzoli, 2018