I Gialli di Vicolo Voltaire

Non si uccide un grande mago

I Gialli di Vicolo Voltaire – Non si uccide un grande mago di Pierdomenico Baccalario e Alessandro Gatti

[Recensione di Greta e Vittorio, classe II media, Lycée International di Saint Germain en Laye]

Siete appassionati di indagini e di misteri? Di coincidenze e di incredibili racconti? Se poi vivete a Parigi come noi o amate questa affascinante città allora “I Gialli di Vicolo Voltaire” di Pierdomenico Baccalario e Alessandro Gatti sono fatti per voi.

I protagonisti di questi racconti sono gli inquilini del numero 11 di Vicolo Voltaire: Annette e il fratello Fabò figli del commissario capo di polizia Gaillard, la loro mamma Valentine Gaillard, l’antiquario appassionato di gialli Barduchon, la signora Barduchon, madre dell’antiquario e provetta pasticciera, Lalù Kaborè, musicista ed esperto di computer, Janvier, ex re del foro di Parigi ora in pensione, Victor Cormolles, il postino con un oscuro passato alle spalle. Essi sono accomunati da una grande passione per i gialli e hanno “un fiuto da veri segugi. Stufi delle solite riunioni di condominio, hanno fondato un club di detective. Ogni volta che c’è un mistero in cui ficcare il naso, si ritrovano nell’appartamento del primo piano, appartenuto a Gustave Darbon, il più grande investigatore di Parigi”.

I Gialli sono ambientati a Le Marais, il vecchio quartiere nel centro di Parigi così descritto nel libro: “Marais in francese significa palude ed era stato proprio su questa palude che i vecchi parigini avevano costruito le loro case. Allora erano case da poco prezzo, destinate ai meno facoltosi, agli artisti e a chi aveva pochi soldi da spendere. Oggi, invece, sono diventate abitazioni prestigiose, molto chic ed esclusive. In effetti, è proprio un bel quartiere, con i vicoli tortuosi del vecchio ghetto ebraico e le aree pedonali piene di sedie e tavolini, con botteghe d’arte, atelier di giovani stilisti, ampi negozi di frutta e verdura, eccellenti boulangerie e il costante vociare dei parigini, che amano vivere in strada, al bar o in sella alle loro biciclette.”

Tra i gialli di Vicolo Voltaire che abbiamo letto, quello che abbiamo amato di più è stato “Non si uccide un grande mago”, dove questa volta i nostri si confrontano con qualcosa di molto, molto grosso: il grande mago Offenbach è stato tramortito all’uscita dal congresso annuale dei maghi. Chi sarà il colpevole? Il suo eterno rivale Renard, oppure qualcun altro con un movente diverso? E soprattutto, i nostri riusciranno a risolvere il caso?

Dopo aver rapidamente deciso la linea d’azione in un’atmosfera frizzante e allegra come sempre accade al n. 11 di Vicolo Voltaire quando si profila una nuova indagine, i nostri cominciano le ricerche. Indizi, arma, sospettati, alibi, ipotesi si snodano sotto gli occhi del lettore finché attraverso gli affascinanti quartieri di Parigi, tra creperie e hotel di lusso, gli investigatori di vicolo Voltaire riusciranno a trovare il bandolo della matassa scoprendo dietro a questa vicenda complicata una storia ancora più intrigante.

Pier Domenico Baccalario, Alessandro Gatti, I Gialli di Vicolo Voltaire – Non si uccide un grande mago, Piemme, 2016